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06 Agosto 1995 – Museo di Hiroshima Città di Hiroshima, Giappone |
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CARLOS PERALTA, PRESIDENTE DELL’ORGANIZZAZIONE PER LA PACE OPP
50º ANNIVERSARIO DELLA TRAGICA ESPLOSIONE DELLA BOMBA ATOMICA SU HIROSHIMA -
06 Agosto 1995 – Museo di Hiroshima Città di Hiroshima, Giappone
È un vero piacere essere qui tra Voi oggi e insieme a Voi condividere il silenzio per meditare sulle ragioni che ci hanno radunati, mentre la Campana della Pace, con i suoi rintocchi ci riporta alla mente l’irreparabile sacrificio di tante vite innocenti. L’Organizzazione per la Pace, si è imposto un imperativo: la distruzione di ogni tipo di armamento e in speciale modo delle armi nucleari, come quella che venne sganciata all’improvviso, senza alcuno scrupolo né avvertimento su questa città, Hiroshima, mezzo secolo or sono, durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu come un fulmine lanciato con tutta la sua letale forza devastatrice sulla popolazione civile indifesa, portando al tragico risultato di centinaia di migliaia di incolpevoli vittime.
Che nome si può dare ad un crimine premeditato contro l’umanità, in seguito mascherato con l’espressione “effetti collaterali di guerra” per rimanere immune di fronte a qualsiasi tribunale internazionale per crimini bellici? Il 6 Agosto del 1945 con questo massacro si è inaugurata la triste e minacciosa era nucleare d’intimidazione mondiale e di rischio totale per le indifese popolazioni del nostro pianeta, eleggendo il potere della forza radioattiva a supremazia bellica, capace di cancellare rapidamente ogni essere umano dalla faccia della terra.
Abbiamo ascoltato diverse opinioni, alcune delle quali espresse da grandi personalità mondiali che, nei propri discorsi, ponevano l’accento sulla necessità di una bomba atomica per porre fine al conflitto. Considero questo un grave errore, un’opinione che scredita perfino il più saggio dei saggi e che ci porta a non confidare più in lui, poiché le opinioni e le espressioni di autorevoli personaggi devono essere libere da condizionamenti. Chi si cimenterà a trovare una giustificazione positiva per l’annullamento anche di una sola vita umana, che per sé sola già rappresenta un intero universo di continuità, per non parlare dello sterminio operato sulle centinaia di migliaia di innocenti esseri umani di una popolazione che non era parte in guerra e che, nel tempo di un soffio si vide derubata della vita, mentre altre decine di migliaia di persone, colpite dall’ondata radioattiva, sopportarono il peso della contaminazione causata dall’esplosione nucleare durante la loro breve vita, trasmettendola alla propria prole che dovrà convivere per molte generazioni con questo morbo impossibile da estirpare? Cosa possiamo dire a quanti hanno patito e continuano a patire sulla propria pelle la calamità d’essere vittima di una bomba atomica? È di fondamentale importanza trovare l’approvazione e l’appoggio degli uomini che detengono poteri militari, portarli a prendere coscienza del fatto che tutto l’equipaggiamento nucleare, migliaia di testate di cui, il mondo si dota giorno dopo giorno per dare dimostrazione della supremazia di uno stato sull’altro o agli occhi dell’intero pianeta, e che per errore o volontariamente potrebbero far scomparire la vita dalla terra varie volte. Gi effetti sono sempre simili a un boomerang e chi lo lancia spesso, rischia di vederlo tornare indietro con molta più forza.
I portatori di morte, coloro che mai si sono confrontati con un giudizio equo e che sovente vengono ricevuti come eroi, subiscono di certo il giudizio della propria coscienza, una coscienza spesso rinnegata, ma che implacabile li mette di fronte alla realtà, che nel silenzio della vita diventa l’unico giudice, che ogni ora, ogni minuto li accusa senza sosta dei crimini commessi.
Oggi abbiamo incontrato i bambini di una scuola di Hiroshima vicina alla campana della Pace, molti della quale nipoti o pronipoti delle vittime della tragica bomba nucleare, molti delle quali eredi di quegli effetti prodotti dalla deflagrazione radioattiva, ben nascosti sotto gli abiti. Siamo stati salutati rispettosamente con un sorriso innocente, in un elementare inglese utilizzato al riconoscere i nostri tratti occidentali. Questa è stata una grande dimostrazione di come la terra sia riuscita ad accantonare i rancori della guerra già molto tempo or sono col solo proposito di diffondere, nel mondo, un allarme basato su esperienze certe, riaffermando costantemente il proprio NO alle ARMI NUCLEARI. Forse così si contribuirà a salvare una o migliaia di vite, affinché mai si ripeta l’errore che colpì questi popoli, cinquant’anni fa.
Siamo stati più volte nella città di Hiroshima e di Nagasaki, abbiamo visitato questo museo degli orrori di Hiroshima, e proprio come stiamo facendo oggi, siamo rimasti pietrificati sotto la cupola che ci sovrasta, giunta dalla fabbrica sulla quale avvenne l’impatto con la testata della bomba atomica e sulla quale esplose con tutta la sua forza distruttiva. Il solo volgere lo sguardo verso ciò che ci circonda ci dà la forza di affrontare il mondo e dire a voce ben alta che non siamo più disposti ad assistere ad altri errori né alle loro tragiche conseguenze generate da un’umanità in guerra per il potere, errori che sterminarono esseri umani che mai avevano imbracciato un’arma, com’è stato per l’Olocausto degli Ebrei che contò centinaia di migliaia di vittime innocenti, o com’è stato, in altri luoghi del mondo, per l’Olocausto Vietnamita, o nel continente Africano, devastato da migliaia e migliaia di morti, rimasti nell’anonimato e ignari per mancanza di mezzi d’informazione. Tutti quelli menzionati e molti altri omessi fanno parte della triste lista nera dell’umanità, risultato dell’agire criminale di uomini nei confronti di esseri innocenti, uomini sempre pronti a presentare deboli scuse comuni a tutti i carnefici, unico e solo risultato della guerra.
L’OPP, Organizzazione per la Pace
Dice NO ALLE ARMI NUCLEARI O DI ALTRO TIPO
Dice NO ALLA GUERRA
Dice NO AL CRIMINE
Dice SÌ AL DIALOGO PACIFICO TRA UOMINI E GOVERNI
Dice SÌ ALLA VITA
L’organizzazione per la Pace si unisce in occasione di questa cinquantesima commemorazione del “MAI PIÙ”, riaffermando il proprio MAI PIÙ agli errori dell’umanità, allo sterminio dei propri simili, motivati unicamente dal desiderio di perseguire ad ogni costo egoistici obiettivi.
Affinché l’errore non abbia più possibilità di esistere e non torni a ripetersi, dobbiamo unire i nostri sforzi e convincere ogni singolo governante ad abbandonare la corsa agli armamenti nucleari e smantellare le basi esistenti, allo scopo di salvaguardare la vita umana.
Carlos Peralta
Rappresentante e Presidente dell’OPP
Organizzazione Per la Pace
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